di Corinna Pindaro

La politica finanziaria della premier britannica Liz Truss sta creando scompiglio sui mercati finanziari e ha indebolito la sterlina tanto che è stata costretta ad ammettere, in un’intervista alla Bbc, che avrebbe potuto fare un “lavoro migliore” per “preparare il terreno” per il suo pacchetto di tagli fiscali. Truss ha riconosciuto che l’Inghilterra sta attraversando un momento turbolento ma si è detta certa che a lungo termine il suo governo condurrà a “un’economia ad alta crescita e bassa tassazione”.

Il programma economico della Truss è, effettivamente, radicale. Dopo anni di crescita fiacca dell’economia del Regno la nuova Premier ha annunciato un pacchetto di incentivi che comprende tagli alle tasse finanziati a debito per 45 milioni di sterline. L’impatto del programma economico, però, ha determinato il crollo della sterlina ai minimi storici sul dollaro e la Banca d’Inghilterra è stata costretta a intervenire per sostenere il mercato obbligazionario e i timori di un imminente aumento dei tassi di interesse stanno già complicando la vita a chi deve comprare casa, che non trova più le offerte di mutuo di poche settimane fa.

Tentando di calmare i mercati Truss e il ministro delle Finanze  Kwasi Kwarteng hanno annunciato la presentazione il prossimo 23 novembre di un piano fiscale a medio termine e la previsione economica dell’Ufficio indipendente per la responsabilità di bilancio. Nonostante ciò, ad oggi nei sondaggi il partito avverso a quello della Truss, il partito laburista, è in netto vantaggio.  “Farò tutto quel che posso per conquistare il cuore e la testa dei miei compagni di partito”, ha detto Truss, che però non mostra il minimo segno di voler tornare indietro sul suo programma economico. Non ha infatti intenzione di rinunciare alla parte più impopolare del suo programma, la decisione di eliminare l’aliquota più alta (45 per cento) dell’imposta sul reddito pagata sui guadagni superiori a 150 mila sterline (170 mila euro) all’anno, né ha mai chiarito se ci sia da aspettarsi tagli alle politiche sociali e ai servizi pubblici per compensare le minori entrate fiscali. La prima ministra si è invece detta fiduciosa di poter portare la crescita economica al 2,5% annuale, un obiettivo che il Regno Unito non raggiunge da anni.

Se in Inghilterra la premier britannica si trova alle prese con la gestione della politica economica negli Usa si ci prepara alle elezioni di Midterm, quando gli statunitensi decideranno quale partito conquisterà la maggioranza dei 435 seggi della Camera e a chi andranno assegnati i 35 dei 100 seggi del Senato ancora in ballo; mentre 36 dei 50 stati decideranno i loro governatori. In piena campagna elettorale troviamo l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump che si sta impegnando in prima linea per sostenere i candidati del partito Repubblicano, noto anche come “Grand Old Party”.

Durante un intervento a  Warren in Michigan l’ex presidente Usa ha usato parole dure nei confronti dell’attuale presidente: ” Io vorrei vedere Joe Biden fare un grande lavoro ma il nostro Paese sta andando al diavolo e lo sta facendo molto velocemente. Guardate quando costa il gas. Ora vogliono tenerlo basso prima delle elezioni. Con me presidente eravamo autonomi sul piano energetico, eravamo i più grandi produttori al mondo, più di Arabia Saudita e Russia messi insieme”. Trump ha affrontato molti temi cari alla sua politica, ha invocato la pena di morte per i trafficanti di droga, sostenuto poi il divieto d’aborto, con le sole eccezioni nei casi di “stupro e incesto”. “Mentre i radicali di sinistra sono per uccidere il bambino anche dopo la nascita”.

Ma non solo, Trump ha espressamente  accusato indirettamente la Cina di aver “infettato” gli Stati Uniti con il Covid come forma di rappresaglia per i dazi imposti dagli americani ai prodotti cinesi. “Noi abbiamo preso centinaia di miliardi di dollari alla Cina in tasse e tariffe. E a loro non sono piaciute per niente. Molte persone si chiedono perché sia arrivato il Covid”, ha affermato Trump.

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