di Carlo Longo

“L’Unione europea dovrebbe adottare una politica e una strategia energetica comuni più incisive”, così si è espresso il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in occasione dell’incontro con il ministro delle Finanze tedesco, Christian Linder. In una nota divulgata dal Mef si legge che “al centro dei colloqui  vi sono state le problematiche dei rispettivi Paesi in relazione alle conseguenze su famiglie e imprese dell’aumento dei costi energetici”.

La scelta della Germania come prima sede delle missioni all’estero del nuovo governo italiano è certamente legata alla ferma opposizione manifestata dal ministro tedesco ad un’azione comune europea per contrastare il caro energia. “Il rallentamento dell’economia e l’andamento dell’inflazione rappresentano le emergenze che i governi europei devono affrontare”, prosegue la nota in cui si spiega che il colloquio è stato altresì occasione per misurarsi con le misure messe in piedi dal governo tedesco per contrastare gli aumenti dei prezzi energetici. Misure che hanno suscitato non poco scalpore considerato che il governo tedesco, da dicembre, si farà carico delle bollette del gas di privati e piccole imprese come soluzione tampone prima dell’introduzione di veri e propri freni al prezzo del gas. Soluzione che non piace ai partner europei e sta facendo traballare l’asse franco-tedesco.

La prospettiva tedesca da gennaio è quella di un prezzo del gas bloccato a 7 centesimi netti per Kilowattora per il 70% dei consumi base per le grandi aziende e per gli ospedali. Si prospetta un prezzo bloccato a 12 centesimi lordi per kilowattora per l’80% dei consumi per privati e Pmi.  In entrambi i casi il consumo restante sarà pagato a prezzo di mercato, in tal modo si vuole incentivare il risparmio energetico. Inoltre, un simile meccanismo è previsto anche per l’elettricità:  per le industrie il 70% dei consumi base a 13 centesimi netti per kilowattora e per le case private l’80% dei consumi base bloccati a 40 centesimi lordi per kilowattora. Gli aiuti saranno attivi fino all’aprile 2024.

“Riteniamo un segnale molto positivo che il ministro Giancarlo Giorgetti svolga in Germania la sua prima visita all’estero  Abbiamo un interesse molto grande a un dialogo costruttivo con l’Italia e Giorgetti è uno dei membri più esperti del governo italiano”,  ha commentato Lindner a margine dell’incontro con Giorgetti.

Ad ogni modo, questo è stato il primo di una serie di incontri per  il  nuovo titolare del dicastero del Mef. Lunedì 7 novembre Giorgetti debutterò a Bruxelles all’Eurogruppo in occasione del coordinamento dei ministri delle Finanze dei 19 Paesi membri. Nel corso dei lavori il ministro verrà anche invitato a parlare delle priorità politiche del nuovo Governo italiano, secondo pratica standard nell’Eurogruppo quando si insedia un nuovo esecutivo. L’indomani Giorgetti dovrebbe partecipare poi al consiglio dei ministri delle Finanze dell’Ue (Ecofin).

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