di Corinna Pindaro

La possibilità che si concretizzi la minaccia dell’uso di armi nucleari da parte della Russia contro l’Ucraina è più probabile  e imminente di quanto non si possa pensare. Lo rivela un’inchiesta del New York Times. Il celebre quotidiano statunitense racconta che alti dirigenti militari del Cremlino si sono riuniti per discutere delle modalità e dei tempi per l’uso di un’arma nucleare. La notizia ha, ovviamente, messo in allarme la comunità internazionale.

Il New York Times prosegue affermando che alcuni alti funzionari americani avrebbero assicurato che Putin è rimasto estraneo alle riunioni e che non vi è alcuna prova che i russi stiano spostando le armi nucleari verso il confine o stiano concretamente predisponendo l’attacco. William J. Burns, direttore della Cia, già prima che fosse divulgata la notizia aveva avvertito che a suo parere la  “potenziale disperazione” di Putin per ottenere una vittoria in Ucraina e le battute d’arresto nella guerra “potrebbero portare la Russia a usare un’arma nucleare”.

Secondo le stime del Pentagono la Russia ha una scorta di 2.000 armi nucleari tattiche, progettate per essere utilizzate in battaglia anche se finora non sono mai state usate si possono presentare sotto forma di missili o proiettili. Solo il presidente russo, Vladimyr Putin ha l’autorità di decidere di impiegare l’ordigno nucleare anche indipendentemente dal parere favorevole dei suoi generali.

Ad ogni modo occorre precisare che la notizia del probabile uso delle armi nucleari da parte di Mosca è cominciata a circolare a metà ottobre, prima che fosse divulgata dal NYT, contemporaneamente a quando Mosca aveva accusato Kiev di pianificare l’utilizzo della cosiddetta bomba sporca, un esplosivo convenzionale contenente materiale radioattivo.

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