La conta del numero delle vittime per il sisma che ha colpito la Turchia e la Siria non accenna a fermarsi. Dopo oltre cento ore si continua a scavare e ci sono anche storie di speranza di persone estratte vive sotto le macerie. Intanto l’Onu ha inviato i soccorsi con i beni di prima necessità per gli sfollati. Tajani: “Nessuna notizia dei sette italiani dispersi”

di Mario Tosetti

Il bilancio delle vittime del sisma che ha colpito la Turchia è salito a 19.388, i feriti sono oltre 77 mila. Le vittime si aggiungono alle altre 3.500 persone che hanno perso la vita in Siria. Si tratta del terremoto più letale che si è registrato in Turchia dal 1988. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan nel dare aggiornamento sui numeri delle persone morte a causa del terremoto ha fatto sapere che al momento sono a lavoro 141 mila persone tra turchi e stranieri, non solo nel tentativo di prestare soccorso ma anche per mettere in moto gli ospedali da campo e le enormi tendopoli con più di 93 mila tende familiari montate negli ultimi giorni.

Un barlume di speranza che ancora qualcuno sia rimasto vivo sotto i detriti degli edifici crollati c’è ancora. Ad oltre 100 ore dal sisma giungono notizie di persone tratte in salvo sotto le macerie, a Kirikhan, soccorritori tedeschi hanno salvato una donna, con una operazione durata 50 ore, i media hanno riferito anche di un trentenne salvato a Gaziantep. Una famiglia di sei persone, di cui due donne, sono state estratte vive dopo 102 ore a Iskenderun, nella provincia di Hatay, nel sud della Turchia. Alcuni di loro, feriti, sono stati portati all’ospedale più vicino. E sempre da Hatay arriva un’altra storia di speranza: una donna con il suo bambino di 10 giorni sono stati estratti vivi dopo 90 ore dal sisma.

Intanto sono entrati in Tirchia e in Siria altri 14 camion delle Nazioni Unite carichi di aiuti per la popolazione terremotata. I mezzi hanno varcato il confine turco all’indomani dell’ingresso del primo convoglio delle Nazioni Unite, con tende, kit umanitari, coperte e altre forniture di emergenza, coperte termiche, stuoie per dormire, abbigliamento invernale e altro. Solo in Siria si parla di oltre 5,3 milioni di persone rimaste senza casa. Lo riferisce l’Agenzia Onu per i Rifugiati, l’ Unhcr.

“Purtroppo non abbiamo ancora notizie dei  sette italiani che non rispondono all’appello. Abbiamo allertato la  Protezione civile e fatto ciò che è possibile, stiamo cercando negli  ospedali, ovunque, ma di loro nessuna notizia” dopo il devastante  terremoto di lunedì. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio  Tajani. I sette italiani dispersi sono l’imprenditore veneto Angelo  Zen, che si trovava in Turchia al momento del sisma, e i componenti di una famiglia italiana di origine siriana.

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