Oltre alla catastrofe umanitaria dovuta alla mancanza di cibo ed acqua e l’esodo massiccio che potrebbe coinvolgere 270.000 persone in fuga dalla guerra l’Oms ha lanciato l’allarme di un rischio biologico a causa dell’occupazione da parte dei ribelli di un laboratorio in cui sono contenuti numerosi campioni di malattie
di Corinna Pindaro
I cittadini occidentali residenti in Sudan hanno, quasi del tutto, lasciato il Paese nel pieno del conflitto tra i due generali rivali. Ci sono ancora scontri a Kharatoum. “Nelle vicinanze del palazzo presidenziale abbiamo potuto sentire colpi di artiglieria pesante sparati dalle posizioni delle Forze di supporto rapido presumibilmente in direzione dei caccia” ha riferito una corrispondente da Al Jazeera. Il tutto mentre doveva essere in atto una tregua di 72 ore “a seguito di intensi negoziati”, concordata ieri sera a mezzanotte che è stata, evidentemente, violata.
Sale il rischio di una vera e propria catastrofe umanitaria a causa della mancanza di acqua, cibo e medicine sufficienti e la conseguente paralisi delle strutture sanitarie che potrebbe condurre ad un esodo massiccio i profughi sudanesi. Secondo l’Onu fino a 270.000 potrebbero presto dirigersi verso i vicini Ciad e Sud Sudan.
Ma non solo, l’Oms ha lanciato un allarme in relazione alla recente occupazione di un laboratorio da parte dei combattenti con connessi rischi biologici. Il laboratorio, che contiene campioni di malattia tra cui polio e morbillo stato assaltato dai ribelli creando una situazione “estremamente, estremamente pericolosa”. “C’è un enorme rischio biologico associato all’occupazione del laboratorio centrale di sanità pubblica… Di una delle parti in guerra”, ha dichiarato Nima Saeed Abid, rappresentante dell’Oms in Sudan.
(Associated Medias)- Tutti i diritti sono riservati