La presidente del Consiglio e il premier britannico hanno firmato un memorandum con il quale cristallizzano la cooperazione tra Italia e Gran Bretagna su alcuni temi di particolare rilevanza per l’agenda internazionale, tra cui l’immigrazione. Intanto in Italia la Camera non ha approvato lo scostamento di bilancio previsto nel Def, convocato Cdm straordinario. L’Aula voterà sul nuovo testo il 28 aprile

di Emilia Morelli

“E’ un nuovo inizio nei rapporti bilaterali tra Italia e Regno Unito”, così Giorgia Meloni al termine dell’incontro con il premier britannico Rishi Sunak. E’ la prima visita ufficiale di Meloni in veste di presidente del  Consiglio a Londra e il primo ministro britannico le ha riservato un caloroso benvenuto.

I due leader hanno sottoscritto un memorandum d’intesa che cristallizza “l’ottimo stato delle relazioni tra le due nazioni”, rinsalda i rapporti e rafforza la cooperazione sui temi caldi nell’agenda internazionale quali la sicurezza globale, la crisi energetica e il contrasto ai cambiamenti climatici.

I due leader si sono mostrati particolarmente concordi su due temi di importanza fondamentale: la volontà di continuare a sostenere l’Ucraina e la necessità che venga arginata l’immigrazione clandestina. “Il memorandum afferma solennemente l’impegno comune a sostenere l’integrità territoriale, sovranità e indipendenza dell’Ucraina, nel quadro delle organizzazioni e dei partenariati internazionale”, ha spiegato Giorgia Meloni.

In relazione al dossier migranti Meloni e Sunak si sono impegnati a contrastare il fenomeno anche a livello bilaterale, condividendo informazioni e rafforzando la collaborazione tra le forze di polizia dei due Paesi. Sul punto nel memorandum si legge: “È necessario un cambio di passo nel nostro approccio alla politica migratoria e servono approcci innovativi e una strategia omnicomprensiva”. I passi che saranno compiuti in concreto saranno definiti passo passo e l’obiettivo è dare vita a un partenariato strategico sulla migrazione tra Italia e Regno Unito.

Se il premier britannico ha ricevuto con entusiasmo la presidente del Consiglio non si respira lo stesso clima fuori da Downing Street. Un gruppo di manifestanti di gruppi anti-razzismo hanno issato cartelli con su scritto “No alla fascista Meloni” urlando “Sì ai migranti, no ai fascisti”.

Def, maggioranza sotto alla Camera

Per Meloni le rogne non finiscono alle proteste dei manifestanti inglesi. E’ in patria che l’esecutivo da lei guidato ha fatto un brutto scivolone.  A Montecitorio il testo originario del Def è stato bocciato tra lo stupore generalizzato con 195 sì, 105 astensioni e 19 no. La risoluzione sullo scostamento di bilancio, perchè fosse approvata, doveva ricevere almeno 201 voti a favore essendo necessaria la maggioranza assoluta dei componenti dell’Assemblea. Si è in una situazione di totale enpasse e la mancata approvazione della risoluzione sullo scostamento di bilancio ha bloccato le successive risoluzioni del Def.

“Il problema è che i deputati non si rendono conto”, ha commentato a caldo il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Ad ogni modo, non resta che correre ai ripari. Un consiglio dei ministri straordinario, è stato convocato in pochi minuti, per varare un nuovo scostamento di bilancio diverso da quello che non è passato alla Camera. L’Aula voterà la nuova Relazione al Parlamento con la richiesta di un ulteriore indebitamento venerdì 28 aprile intorno alle 11,30 (con la discussione generale prevista dalle 9 e le relative dichiarazioni di voto dalle 10). Per questa votazione è richiesta la maggioranza assoluta. L’Assemblea procederà quindi al voto delle risoluzioni al Def, di maggioranza e opposizioni, e al voto di sei componenti dei consiglio di presidenza delle magistrature speciali. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio.Il nuovo documento sullo scostamento approvato nel tardo pomeriggio di oggi dal Consiglio dei ministri verrà esaminato nella serata di giovedì dalla commissione Bilancio.

“Il Def verrà approvato dal Parlamento nei prossimi giorni, nelle prossime ore, manterremo il nostro impegno.  Compreso il Cdm del primo maggio che per me, per ora, è confermato”, ha commentato la premier intercettata dai cronisti a Westminster.

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