Con il riproporsi della guerra del grano, danno collaterale dell’invasione russa ma devastante per l’alimentazione di molti paesi in via di sviluppo, cresce l’attivismo mediatore del governo di Ankara. Ma Mosca rimane cauta
di Ennio Bassi
Nuova fase della guerra in Ucraina e nuova iniziativa della Turchia: Il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha recentemente rivolto un appello al suo omologo russo, Vladimir Putin, affinché evitino un’ulteriore escalation nella crisi in Ucraina.
Questa nuova iniziativa diplomatica avviene in seguito ai colpi subiti da strutture vitali per le spedizioni di grano nel Sud del Paese, incluso un importante porto sul Danubio, da parte delle forze russe. Durante un colloquio telefonico tra i due leader, si è discusso della possibilità di un incontro tra Erdogan e Putin in Turchia, sebbene il Cremlino, smorzando le aspettative, abbia definito questa prospettiva solo come un “possibile incontro”.
Erdogan si è dimostrato un attore chiave nel conflitto tra Russia e Ucraina, partecipando attivamente a un accordo fallito, uscito di scena quando la Russia ha lasciato l’accordo il 18 luglio. Questo accordo aveva permesso il passaggio sicuro delle forniture di grano ucraine attraverso il Mar Nero. Il Presidente turco è stato inoltre coinvolto come intermediario nel conflitto, cercando di favorire il dialogo tra le parti in conflitto.
Durante la telefonata, Erdogan ha sottolineato l’importanza di evitare azioni che potrebbero intensificare le tensioni nella guerra tra Russia e Ucraina, facendo riferimento al significato dell’accordo mediato anche dall’ONU come un “ponte per la pace”. Ha promesso che la Turchia continuerà a impegnarsi per favorire un dialogo costruttivo tra le parti coinvolte nel conflitto.
Una delle questioni chiave della conversazione è stata la cessazione dell’accordo di Istanbul del 22 luglio 2022, in cui si prevedeva anche il passaggio di grano e fertilizzanti russi. Secondo Mosca, il mancato rispetto delle clausole contenute in questo accordo è dovuto agli ostacoli causati dalle sanzioni internazionali, che hanno impedito pagamenti, approdi, logistica e assicurazioni per i prodotti russi. Putin ha sostenuto che la Russia tornerà a rispettare l’accordo solo quando l’Occidente adempirà ai propri obblighi verso la Russia come specificato nell’intesa.
Il mancato rinnovo dell’accordo ha portato a un aumento dei costi dei prodotti alimentari del 15%, con particolare impatto sui Paesi più poveri, come segnalato da Erdogan durante la telefonata.
Il dialogo tra Erdogan e Putin è un segno di importanza significativa, poiché la Turchia si trova in una posizione di rilievo tra i due attori principali del conflitto. La comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi di questa situazione, sperando in una soluzione pacifica che ponga fine alle ostilità e ripristini la stabilità nella regione.
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