La Camera ha dato il via libera definitivo al Ddl sulle cosiddette “carni sintetiche”, che vieta la produzione e la vendita di alimenti e mangimi derivati da tessuti animali coltivati in laboratorio e la denominazione di ‘carne’ per prodotti contenenti proteine vegetali
di Corinna Pindaro
Con un totale di 159 voti favorevoli e 53 contrari, la Camera dei Deputati ha dato il suo assenso finale alla legge sulle controverse “carni sintetiche”. Il testo del decreto prevede specificatamente il divieto di produzione e vendita di alimenti e mangimi che derivano da tessuti di animali vertebrati coltivati in laboratorio, con un’ulteriore restrizione sulla denominazione di ‘carne’ per prodotti trasformati con proteine vegetali.
È un significativo successo politico per il ministro Lollobrigida, che ha condotto la battaglia per questo provvedimento, sostenuto attivamente dalla Coldiretti. Quest’ultima ha organizzato una manifestazione celebrativa dei suoi membri davanti al Parlamento durante la mattinata.
La sessione parlamentare si è aperta con il rigetto dell’obiezione sulla costituzionalità della legge proposta da Maggi e della Vedova del partito +Europa, nonostante fossero emersi dubbi sul provvedimento dalla stessa Presidenza della Repubblica.
Il testo approvato prevede inoltre il divieto di utilizzare specifiche terminologie tradizionalmente associate alla macelleria, salumeria e pescheria, o nomi di alimenti animali, per designare prodotti a base di proteine vegetali. Di conseguenza, etichette come “polpette di soia”, “hamburger di ceci” o “fishburger di verdure” non saranno più accettabili se il prodotto non contiene in prevalenza proteine animali, fermo restando che la composizione deve essere chiaramente comunicata al consumatore.
Nonostante l’opposizione delle aziende del settore alimentare orientate verso i vegetali, che generano un fatturato di 500 milioni di euro previsti nel 2022, la legge mira a prevenire l’uso di terminologie ingannevoli. Infatti, entro due mesi, il Ministero della Salute pubblicherà un elenco delle denominazioni considerate ambigue per la vendita di alimenti a base di proteine vegetali.
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