Il provvedimento, che mette a disposizione risorse per famiglie, lavoro, pensioni e sanità, mira a sostenere la natalità e i redditi bassi. Tuttavia, le opposizioni hanno criticato l’approvazione rapida del provvedimento, e hanno manifestato preoccupazioni riguardo all’efficacia di alcune misure

di Mario Tosetti

Il 29 dicembre 2023, la Camera dei Deputati ha dato il suo definitivo via libera al Decreto Legge di Bilancio 2024, con un totale di 200 voti favorevoli contro 112 contrari e 3 astenuti. L’approvazione avviene in seguito al voto del Consiglio dei ministri del 16 ottobre, accettando senza alcuna variazione le correzioni presentate al Senato.

L’attenzione si focalizza principalmente su lavoro, pensioni e famiglia. Le limitate risorse a disposizione sono rivolte soprattutto ai bassi redditi e a misure di sostegno alla natalità, oltre che alla sanità e al primo ciclo di rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione. Il provvedimento mette in gioco un totale di 28 miliardi di euro, di cui 4 miliardi destinati alla nuova Irpef, e quasi 16 miliardi nel deficit supplementare.

Poche le novità di peso, dalle pensioni di medici e statali alla rimodulazione dei fondi per il Ponte sullo Stretto, arrivate nel passaggio parlamentare, in un iter tortuoso e che ha portato comunque all’ok finale a ridosso di Capodanno nonostante l’ordine di scuderia, almeno per la maggioranza, di non presentare emendamenti. Ciò nonostante, numerose micromisure hanno trovato spazio nel testo finale, che include anche nuove imposte, tra cui un aumento dei costi per le sigarette e una tassa di soggiorno in occasione del Giubileo.

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ringraziato personalmente e a nome del Governo i parlamentari che hanno supportato il provvedimento. “Questa volta la manovra viene approvata senza il voto di fiducia. Ringrazio per questo anche le opposizioni che, pur nel forte contrasto sui temi, hanno contribuito allo svolgimento del dibattito”, ha aggiunto poi la premier.

Il provvedimento, composto da 561 articoli, prevede misure su vari settori tra cui tagli fiscali, agevolazioni sulle assunzioni e rifinanziamento del Sistema sanitario nazionale. Si prevede inoltre una retromarcia sul taglio delle pensioni del personale sanitario, enti locali e uffici giudiziari. È previsto anche un aumento del buono per le rette degli asili nido e per il supporto domiciliare ai bambini fino a 3 anni e affetti da gravi patologie croniche.

Nonostante l’approvazione della Manovra, le opposizioni hanno criticato la rapidità del processo, e hanno espresso preoccupazione circa l’efficacia di alcune misure, in particolare riguardo al taglio del cuneo fiscale, tacciato di favorire più i redditi alti, e il rinnovo dei contratti nel pubblico impiego, considerato costoso e non migliorativo della qualità dei servizi pubblici.

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