Elly Schlein, la leader del Partito Democratico, sfida Giorgia Meloni a fornire prove delle sue affermazioni, sottolineando l’importanza della trasparenza e dell’onestà nel governo

di Carlo Longo

Elly Schlein, la leader del Partito Democratico, ha espresso i suoi dubbi sulla premier Giorgia Meloni in un’intervista rilasciata a la Repubblica. Schlein ha enfatizzato il pericolo che le accuse non verificate portino danno all’Italia. “Faccia i nomi e i cognomi di chi prova a ricattarla”ha detto Sclein invitando Meloni a fornire tutte le prove delle sue accuse alle autorità competenti.

Schlein ha avanzato il dubbio che il rilascio di queste affermazioni non sia altro che un tentativo di distogliere l’attenzione dai fallimenti economici e sociali. Essendo alla guida di un paese membro del G7, sottolinea la segretaria del Pd Meloni dovrebbe agire in modo più appropriato.

Schlein ha altresì criticato Meloni per essere sorda alle necessità concrete dei cittadini, propendo per una strategia che combina bugie, vittimismo e difesa di decisioni indifendibili.

Parlando di questioni più specifiche, Schlein ha evidenziato la mancanza di comprensione di Meloni su questioni cruciali come le liste d’attesa in sanità e l’aumento dei costi di vita. Schlein critica inoltre, l’assenza di alcuna presa di posizione su temi come la violenza sulle donne e il finanziamento delle attività ricreative come il golf.

Sulle questioni della controversia dell’ex Ilva, Schlein ha messo in luce l’insufficienza delle risposte di Meloni rispetto al caso Pozzolo. Sottolinea che Meloni, che è il leader del suo partito, è diretta responsabile della lista del partito e quindi non può negare la sua responsabilità.

Passando al caso Anas, Schlein ha concisamente commentato che la difesa di Meloni è “debolissima”. Aggiunge inoltre che Salvini dovrebbe riferire sulle accuse che riguardano l’intermediazione tra manager pubblici e imprenditori che beneficiano della loro vicinanza al ministro e a un sottosegretario della Lega.

Schlein ha concluso l’intervista sfidando Meloni in un dibattito televisivo su questioni di merito, non vede l’ora di affrontare Meloni senza sostituire il dialogo parlamentare.

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