Israele inasprisce la sua risposta agli attacchi di Hezbollah verso obiettivi nel sud del Libano, mentre a Gaza il bilancio delle vittime sale a 24mila. Contemporaneamente, gli Stati Uniti mostrano preoccupazione per l’approccio del leader israeliano Benjamin Netanyahu al conflitto. L’UE sottolinea il suo sostegno all’UNRWA e la necessità di un maggiore coinvolgimento nella risoluzione del conflitto

di Mario Tosetti

Secondo una recente segnalazione del quotidiano israeliano Ynet, le forze aeree israeliane hanno lanciato una vasta serie di attacchi mirati a Hezbollah nel sud del Libano. Quest’azione rappresenta la risposta israeliana all’uccisione di due cittadini israeliani, compiuta dal gruppo militante libanese attraverso un razzo anticarro.

Il capo di Hezbollah, Hasan Nasrallah, ha dichiarato che l’unica via per ripristinare la pace nel Medio Oriente è interrompere l’offensiva israeliana sulla Striscia di Gaza. Ha formulato questa dichiarazione attraverso un messaggio trasmesso in diretta televisiva da un luogo ignoto.

Mentre la violenza continua, le forze israeliane hanno eliminato altri tre palestinesi in Cisgiordania. Secondo fonti militari israeliane, i soldati hanno neutralizzato terroristi che avevano bypassato un posto di blocco nei pressi della città di Hebron.

Dall’altra parte dell’Oceano, negli Stati Uniti, la presidenza di Joe Biden manifesta la sua crescente frustrazione nei confronti delle azioni di Netanyahu. Secondo quanto riferito da Axios, Biden sta “perdendo la pazienza” di fronte al rifiuto del leader israeliano di aderire alle richieste dell’amministrazione americana sul conflitto a Gaza.

Nel frattempo, l’Unione Europea conferma pienamente il suo supporto all’UNRWA, l’Agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi. Josep Borrell, Alto rappresentante per gli Affari esteri e la politica di sicurezza dell’Unione europea, ha espresso la sua ferma decisione a difendere l’agenzia da accuse non fondate.

Borrell ha inoltre sottolineato la necessità urgente di un coinvolgimento europeo per risolvere il conflitto israelo-palestinese, congiuntamente ai partner regionali. Al momento, Israele, Palestina, Egitto, Arabia Saudita, Giordania e la Lega Araba sono stati invitati al Consiglio Esteri dell’UE previsto per il 22 gennaio.

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