Intanto gli USA hanno lanciato ulteriori offensive contro gli Houthi, i ribelli sciiti yemeniti, noti per aver attaccato le navi mercantili nel Canale di Suez nelle recenti settimane

di Mario Tosetti

In risposta ad attacchi provenienti dal territorio iraniano, il Pakistan ha lanciato una serie di raid aerei nel paese medio-orientale nella notte tra il 17 e il 18 gennaio. Secondo il ministero degli Esteri pakistano, le operazioni militari “di precisione” miravano a distruggere le basi di gruppi terroristici anti-pakistani presenti in Iran. Continuando, il ministero ha affermato che il Pakistan “rispetta totalmente la sovranità e l’integrità territoriale della repubblica islamica dell’Iran”, sottolineando che l’azione era unicamente motivata da un interesse nazionale e dalla sicurezza del paese. Non sono ancora disponibili dettagli sui mezzi utilizzati per condurre gli attacchi.

Le operazioni militari si sono concentrate nella provincia del Sistan e Belucistan, situata nel sud-est dell’Iran, al confine con la provincia pakistana del Belucistan. Fonti ufficiali pakistane affermano che l’attacco ha causato diverse vittime. Un conferma è arrivata anche dalla IRNA, l’agenzia di stampa iraniana ufficiale, che ha riportato di esplosioni in alcune zone vicino alla città di Saravan. Una fonte anonima legata alla sicurezza pakistana ha rivelato al New York Times che l’attacco avrebbe colpito almeno sette basi utilizzate da separatisti del Belucistan iraniano, facendo uso di aerei da caccia e droni.

Il contesto in cui si inserisce l’attacco è segnato da una situazione di alta tensione nel Medio Oriente, a causa degli attacchi iraniani in Iraq, Siria e Pakistan. Quest’ultimo attacco risale a martedì, quando l’Iran ha lanciato missili apparentemente rivolti a due basi del gruppo sunnita Jaish al Adl, considerato un’organizzazione terroristica sia dal governo iraniano sia da quello americano.

Un gruppo che da tempo è in conflitto con l’Iran è Jaish al Adl, un’organizzazione terrorista islamista e sunnita che si scontra con il governo iraniano e pilotato dal Belucistan, area con una significativa popolazione sunnita. Nonostante l’Iran sia un paese a maggioranza sciita e governato da un regime religioso sciita, Jaish al Adl compie frequenti attacchi al paese, il quale accusa il Pakistan e altri stati sunniti, come l’Arabia Saudita, di istigare tali atti violenti. Non è ancora chiaro il motivo per cui l’Iran ha scelto di attaccare le basi del gruppo in questo momento particolare. Gli attacchi arrivano infatti a meno di un giorno di distanza da un altro attacco missilistico iraniano in Iraq (contro presunte basi spionistiche di Israele) e in Siria (contro i cosiddetti “gruppi terroristici anti-iraniani”, tra cui l’ISIS)

Intanto gli USA hanno lanciato ulteriori offensive contro gli Houthi, i ribelli sciiti yemeniti, noti per aver attaccato le navi mercantili nel Canale di Suez nelle recenti settimane. La notizia è stata riferita da John Kirby, il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale, che ha ribadito che tali attacchi proseguiranno quanto necessario.

Secondo il New York Times, ci troviamo di fronte al quinto attacco lanciato dagli Stati Uniti in appena una settimana. Kirby ha inoltre confermato che sono stati eliminati diversi missili anti-nave, che si ritiene fossero pronti per un attacco imminente nell’area a sud del Mar Rosso.

Il presidente americano Joe Biden aveva suggerito in anticipo questa intensificazione dell’azione militare. Prima di dirigersi verso la North Carolina, aveva espresso ai media la sua determinazione a continuare l’offensiva contro gli Houthi.

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