di Corinna Pindaro

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen ha presentato il nuovo pacchetto di misure che fa seguito al via libera del Collegio dei commissari europei sulla nuova proposta legislativa sull’energia. Anzitutto, secondo la Commissione europea l’impennata dei prezzi dell’energia è imputabile al Ttf, la borsa di scambio del gas ad Amsterdam. Si è optato così per sostituirlo con un benchmark, un indice, dedicato al gas naturale liquefatto, che sia più rappresentativo della realtà del mercato attuale. Perchè il nuovo parametro sia effettivo sarà necessario attendere qualche mese mentre i tecnici sono già al lavoro per averlo pronto entro la primavera, in tempo per la nuova stagione di riempimento degli stoccaggi (oggi a oltre il 92%).

Nell’attesa, al fine di impedire l’ulteriore aumento dei prezzi e la speculazione, la Commissione ha proposto un tetto dinamico e temporaneo ai prezzi. Sulla base del tetto il Ttf non potrà accettare transazioni superiori alla soglia stabilita, inoltre verrà introdotto un meccanismo di intervento in caso di picchi giornalieri anomali (come quelli che ad agosto portarono ad aumenti del 20% in poche ore).

“Gli attacchi mirati della Russia contro le infrastrutture civili stanno segnando un nuovo capitolo di una guerra già crudele. L’ordine internazionale è chiaro. Questi sono crimini di guerra. Attacchi mirati contro le infrastrutture civili con il chiaro obiettivo di privare uomini, donne e bambini di acqua, elettricità e riscaldamento con l’arrivo dell’inverno. Questi sono atti di puro terrore. E dobbiamo chiamarli come tali”, ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen parlando al Parlamento Europeo a Strasburgo, che al contempo ha ribadito il sostegno all’Ucraina per tutto il tempo necessario e garantito protezione agli europei dall’altra guerra, quella alla “nostra energia”.

“So che gli europei sono preoccupati. Preoccupati per l’inflazione, per le bollette energetiche, per l’inverno. La migliore risposta al ricatto del gas di Putin sono l’unità e la solidarietà europea. Sappiamo che alcuni Stati membri sono più direttamente esposti di altri al gas russo. La situazione è particolarmente difficile per i Paesi senza sbocco sul mare dell’Europa centrale. Ma alla fine, nel nostro mercato unico con catene di approvvigionamento altamente integrate, un’interruzione in uno Stato membro ha un impatto enorme su tutti gli Stati membri. Quindi, condividere il gas in una crisi è fondamentale”, ha continuato von der Leyen.

“Gli Stati membri hanno già da cinque anni l’obbligo ai sensi del diritto dell’Ue di concludere accordi di solidarietà. Tuttavia, fino ad oggi sono stati concordati solo 6 dei 40 possibili accordi. Questo semplicemente non è abbastanza ed è il motivo per cui metteremo in atto regole predefinite per gli Stati membri. La solidarietà energetica è un principio fondamentale nei nostri Trattati, quindi mettiamolo in atto”, ha aggiunto.

“Rispetto allo scorso settembre 2021, la Russia ha tagliato l’80% della sua fornitura di gas a noi questo settembre. E l’Europa ha saputo compensare. Partner di fiducia come gli Stati Uniti e la Norvegia hanno intensificato le forniture”. “Abbiamo aumentato i risparmi e riempito i nostri stoccaggi. Possiamo essere tutti orgogliosi di ciò. Ma resistere alla coercizione energetica russa ha un prezzo. Le famiglie europee hanno visto le bollette del gas salire alle stelle. E le nostre aziende stanno lottando per mantenere la competitività”, ha evidenziato von der Leyen.

“Assistiamo a una massiccia accelerazione della diversificazione verso altri fornitori di gas all’estero. Questo ha un prezzo elevato. Ma la vera soluzione per mantenere la nostra competitività è investire in fonti di energia autoctone, soprattutto rinnovabili. In tutta Europa, tuttavia, solo gli Stati membri con sufficiente spazio fiscale possono intraprendere questi investimenti critici. Ciò inevitabilmente squilibrerà le condizioni di gioco del nostro mercato unico”, ha poi spiegato la presidente della Commissione europea.

“Perciò – sottolinea – non solo abbiamo bisogno del RePowerEU (il piano presentato a maggio che ha l’obiettivo di assicurare la diversificazione delle forniture e accelerare la transizione verso le fonti rinnovabili), ma dobbiamo accelerarlo. Dare a ogni Stato membro la stessa opportunità di prepararsi per il futuro. Non si tratta solo di energia, si tratta della nostra competitività globale e della nostra sovranità”, ha concluso Ursula von der Leyen.