Per il primo giorno di votazioni l’affluenza è in forte calo, si voterà anche il 15 maggio dalle 7 alle 15. Sono chiamati al voto per eleggere il loro sindaco 4,5 milioni di cittadini

di Carlo Longo

Si vota in 595 comuni italiani fino alle 23 del 14 maggio e dalle 7 alle 15 del 15 maggio. Per il momento i dati sull’affluenza continuano a mostrare un forte disinteresse degli italiani per la politica. L’Affluenza è in forte calo rispetto al dato registrato nell’ultima tornata elettorale.

Il sito Eligendo del Viminale registra che ai seggi è andato il 37,54 per cento degli aventi diritto, contro il 43,22 per cento del turno elettorale precedente. Le sezioni analizzate alle 19.00 sono 280 su 5.426.

In questi due giorni amministrative in linea teorica sono chiamati a votare 4,5 milioni di italiani distribuiti in 5.426 sezioni elettorali. Si vota in 13 comuni capoluogo, di cui un capoluogo di regione (Ancona) e 12 capoluoghi di provincia (Brescia, Sondrio, Treviso, Vicenza, Imperia, Massa, Pisa, Siena, Terni, Latina, Teramo, Brindisi). L’eventuale turno di ballottaggio è previsto nei giorni di domenica 28 e lunedì 29 maggio. Il turno delle elezioni amministrative della primavera 2023 si completerà il 21 maggio con le elezioni previste in Valle d’Aosta (1 comune) e Trentino-Alto Adige (3 comuni) e gli eventuali ballottaggi il 4 giugno. E con le elezioni in Sicilia, il 28 e 29 maggio (128 comuni per 1.347.614 elettori) e Sardegna (39 comuni per 139.045 elettori) con possibili ballottaggi l’11 e il 12 giugno. Il voto coinvolgerà 171 comuni nelle Regioni a Statuto speciale.

Alle elezioni amministrative 2023 sette dei capoluoghi sono stati finora governati dal centrodestra mentre cinque dal centrosinistra, Latina è arrivata alle elezioni guidata da un commissario prefettizio dopo la caduta dell’amministrazione di centrosinistra.

Come quadro generico si tenga presente che  Pd e M5S sono alleati in 4 capoluoghi (Latina, Pisa, Brindisi e Teramo); Azione e Italia Viva in 6 (Brescia, Vicenza, Ancona, Pisa, Treviso, Brindisi); la maggioranza di governo si spacca solo a Massa dove FdI esprime un suo candidato diverso da quello di Lega, Forza Italia e liste civiche.   Certo è che in queste elezioni la vera incognita che metterà ancora di più a dura prova le alleanze è l’astensionismo.

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