L’operazione di acquisizione è effettuata in tandem con Var Energy: Eni comprerà per due 2,6 miliardi di dollari attività di Neptune Energy tranne quelle in Norvegia, che saranno invece acquistate per 2,3 miliardi di dollari da Var Energy, società norvegese controllata da Eni
di Corinna Pindaro
Il prezzo del petrolio scende in borsa, e ne ha risentito anche il titolo di Eni che al contempo ha annunciato l’acquisizione di Neptune Energy, azienda britannica del settore, per 4,9 miliardi di dollari (l’equivalente di circa 4 miliardi e mezzo di euro). L’operazione sarà realizzata in tandem alla controllata Var Energy, di cui Eni detiene il 63%, e sarà suddivisa in due: Eni comprerà per 2,6 miliardi di dollari tutte le attività di Neptune Energy tranne quelle in Norvegia, che saranno invece acquistate per 2,3 miliardi di dollari da Var Energy, società norvegese controllata da Eni. È la più grande acquisizione nel settore degli ultimi anni.
Neptune Energy produce petrolio e gas avvalendosi di giacimenti in otto paesi: Regno Unito, Norvegia, Germania, Algeria, Egitto, Paesi Bassi, Indonesia e Australia. Secondo Bob Maguire, un dirigente di una delle società che controllano Neptune Energy, dietro l’acquisizione si cela la volontà della multinazionale italiana di avere accesso a nuove forniture di gas e petrolio mentre in Europa il mercato sta ancora cercando approvvigionamenti energetici.